Nell’ultimo articolo di questo blog, ti ho raccontato della scelta che abbiamo fatto io e Giovanni, il mio compagno: trascorrere le vacanze alla scoperta della nostra regione. Siamo partiti da Catania alla volta di San Vito Lo Capo, passando per la A19. Il traffico, per via dell’interruzione del tratto autostradale, dopo il crollo di un ponte nell’aprile 2015, viene da mesi deviato obbligatoria sulle Madonie, a Polizzi Generosa, località in cui ci eravamo lasciati.
Pronti a ripartire alla volta della spiaggia di San Vito Lo Capo
Si rientra in macchina, salutiamo i nostri nuovi amici, mettiamo su l’ultimo disco dei Muse e, come ti dicevo, crollo in un sonno profondo. Più nulla. Il mio ricordo più nitido, al risveglio, erano le note di Drones e il profumo della pasta alla norma della moglie di Luigi e il verde acceso dei boschi delle Madonie.
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Riapro gli occhi. Un raggio di sole illumina prepotentemente l’abitacolo dell’auto. Mi sveglio all’improvviso. Mi accorgo che la musica in sottofondo era nettamente differente. Tendo l’orecchio: sento un pezzo di De Andrè. Giovanni canticchia. Si accorge di non essere più solo e accenna un sorriso. “Dove siamo?” Chiesi. Giovanni illumina gli occhi e, con le vocali più aperte che può, dice: “Siamo quasi a Palermo!”
Giovanni a Palermo ci è nato e, come ogni palermitano che si rispetti, è legato alla sua città in maniera quasi ancestrale. Non appena si trova a meno di 30 km dal capoluogo siciliano, sta già “meglio”.
Di Palermo, tuttavia, respiriamo giusto un po’ di odori: qualche nuvola di fumo di stigghiola passando per viale Regione Siciliana, un po’ di gas di scarico (…”a Palermo il problema è il traffico”- cit. Jonny Stecchino) e poco altro, per la verità. Attraversiamo la città e via dritti verso la meta: prima di sera dobbiamo arrivare alla spiaggia di San Vito Lo Capo.
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Tra una curva, un caffè e un nuovo disco, la strada per San Vito diventa sempre più breve. Adesso manca davvero poco. Waze ci segnala l’uscita dalla Palermo – Mazzara del Vallo: Castellammare del Golfo sorride sotto uno splendido sole d’Agosto, fiera dello scintillante mare turchese intenso che bagna le sue coste. Finalmente la vista inizia a godere davvero.
Sosta a Castellammare del Golfo degustando Bianco d’Alcamo
A Castellammare del Golfo una sosta è d’obbligo. Sono le 18.30 circa, l’orario giusto per l‘aperitivo. Sullo sfondo un mare turchese ci sorride e al primo bar carino, vista mare, decidiamo di fermarci. Quello da cui proprio non possiamo astenerci è un buon vino bianco, un bianco d’Alcamo D.O.C., Vitigni Catarratto 85% e Inzolia 15%, coltivati nella zona di Calatafimi – Segesta, grado alcolico 13% in vol. Ne prendiamo due calici. Sarà meglio non esagerare, dato che il viaggio non è ancora terminato. Insieme ai due calici di bianco d’Alcamo D.O.C, la cameriera ci porta una serie infinita di stuzzichini, dalle classiche patatine alla pasta fredda, alle tartine. Trascorriamo una mezz’oretta a rilassarci e alle 19.00, puntuali, siamo già in macchina. San Vito Lo Capo è ormai dietro l’angolo. Allacciamo le cinture di sicurezza e partiamo, allietati dalle note fruttate di pera matura e fiori di campo. Il vino era davvero ottimo.
Finalmente la spiaggia di San Vito Lo Capo!
Alle 20.00 siamo già a San Vito Lo Capo, giusto in tempo per il tramonto. Abbiamo attraversato Custonaci, con le sue cave di marmo bianchissime, e adesso, davanti ai nostri occhi, uno stupendo tramonto ci da il benvenuto. Sorride. Poi si tuffa in acqua.
Io e Giovanni guardiamo il mare cristallino che bagna la spiaggia di sabbia bianca di San Vito. Cavolo, sembra di stare in una spiaggia ai Caraibi. Quante foto hai visto del mare dei Caraibi? Ne avrai viste, no? San Vito Lo Capo è così.
Accendo una sigaretta, Giovanni mi segue. Per circa cinque minuti siamo rimasti totalmente incantati di fronte a questo tramonto. Decidiamo di andare a posare i bagagli a Calampiso, un villaggio turistico, vicino San Vito Lo Capo, in cui abbiamo deciso di trascorrere un paio di giorni, ospiti della madre di Giovanni che è lì in ferie per una settimana. Calampiso è un luogo stupendo, un villaggio turistico all’interno della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro.
Sono le 20.30: dal mio stomaco, d’un tratto, strani rumori. Era ora di cena, così concludiamo la serata in bellezza a base di un meraviglioso cous cous di pesce e ottimo vino, rigorosamente bianco. Dopo la cena Giovanni mi propone una passeggiata sul corso principale della cittadina. Il centro è delizioso, avvolto da un insistente profumo di gelsomino, stupendo.
Granita siciliana? A San Vito Lo Capo, è al gelsomino
Piccola parentesi: Giovanni adora la granita, conosce milioni di gusti e il caldo è veramente tanto! Quale migliore proposta di una granita al gelsomino? Ho scoperto la bontà di questo “sorbetto” al profumo/sapore di gelsomino! Sono rimasta esterrefatta e per quanto Giovanni, da intenditore, sostenga che la granita migliore sia quella Messinese… beh, vado matta per la granita al gelsomino! Perdona la risoluzione della foto (di sera la fotocamera del cellulare non è così prestante), ma ho voluto comunque condividere la mia faccia dopo il primo cucchiaino di granita al gelsomino!
Per il momento trascorreremo un paio di giorni in questo posto meraviglioso, San Vito Lo Capo e dintorni. Sei curioso di sapere quale sarà la prossima tappa delle nostre vacanze sicule? Seguici su Facebook o sul blog di Itinerarisicilia360. Ti è venuta voglia di fare un’escursione da queste parti?
Chiama Lucina al 39223003297 per informazioni, ti sarà senz’altro utile!
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