Bentrovati su Itinerarisicilia360, per continuare la nostra avventura. I due giorni tra Calampiso e San Vito Lo Capo sono trascorsi meravigliosamente: mare, sole, granite al gelsomino e calici di vino al tramonto. La permanenza qui è stata decisamente rilassante.
Pronti partenza, via!
Calampiso, come dicevo nel precedente articolo, è stupendo. Unica nota negativa: non sono un’amante dei villaggi turistici. Preferisco la natura incontaminata o la semplicità che si cela dietro la scoperta di un luogo nuovo. Costruire relazioni con persone piuttosto che con un equipe d’animazione. Animatori a parte, a Calampiso siamo stati per rilassarci a bordo piscina e per fare una nuotata nella splendida caletta rocciosa del villaggio. Per il resto abbiamo trascorso il resto del tempo a San Vito Lo Capo, storditi e inebriati dal profumo di gelsomino.
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Oggi, si riparte. Questa volta, però, abbiamo una tenda da campeggio nel bagagliaio e non abbiamo paura ad usarla. Non abbiamo prenotato nulla. Abbiamo un laptop, due smartphone e un atlante geografico, nel caso in cui la tecnologia a nostra disposizione decida di abbandonarci. Che poi diciamolo, l’atlante e il viaggio in auto ricordano i viaggi fatti da piccoli a bordo dell’auto di mamma e papà. Ti capitava mai di consultarlo, sentendoti utile al conducente? Scommetto di sì.
Sosta a Trapani, la città della falce
Salutiamo Loredana, la madre di Giovanni, e ci mettiamo in marcia verso Trapani, dove continueremo ad ammirare gli splendidi scorci che la nostra regione riesce a regalare. Trapani dista dalla spiaggia di San Vito solo pochi chilometri. Giovanni mette uno dei nostri CD preferiti: A.I.U.T.O. dei Sick Tamburo, finestrini aperti, capote abbassata, e via verso Trapani.
L’ingresso in città ci spiazza. È ancora presto, sono le 9:00 del mattino. Le strade sono poco trafficate e il centro città, a prima vista, sembra delizioso. La prima cosa che facciamo è sostare nel primo bar e ordinare una granita e una brioche, tipica colazione estiva Siciliana. Giovanni affonda il cucchiaino nella sua granita al caffè, io, golosa come sono, in quella al cioccolato. Notiamo, a pochi metri di distanza, un punto informazioni turistiche e la nostra attenzione si sposta subito su un cartello: escursione in barca alle isole Egadi. Uhm, non possiamo proprio farne a meno. Non per oggi però. La nostra barca parte dal molo alle 9:30 e sono già le 9:40. Tocca, a malincuore, rinunciare.
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Il lido paradiso diffonde radio 102. Ignazio arriviamo!
A questo punto, sfilo dalla borsa il mio iPhone e scorro la rubrica dei contatti. Il dito si ferma su Ignazio Capitan Billera. Ignazio è un carissimo amico, titolare dell’agenzia Trapani Eventi, conosciuto qualche anno fa durante un esperimento di co-working, ahimè capitano, non andato in porto. Avviso Ignazio che sono a Trapani. Subito mi arriva un sms di risposta. Dalle 10:00 alle 12:00, Ignazio, sarà in spiaggia, ma per lavoro. Va in onda il suo programma radiofonico per Radio 102, che, dal lido Paradiso, diffonde buona musica e tiene in ottima compagnia, sia online che sulle frequenze medie FM 102. Quale occasione migliore per rivedersi? Giovanni è d’accordo e, finita la granita, cerchiamo il lido Paradiso.
Il lido Paradiso è sul lungomare di Trapani, facilmente raggiungibile dal centro. Appena entrati, chiediamo di Ignazio e subito individuiamo il gabbiotto da cui viene mandata in onda la trasmissione di Radio 102. Il vocione di Ignazio, simpatico e suadente allo stesso tempo, si diffonde per tutto il lido. Dietro il vetro, vedo, inconfondibile, la faccia sorridente di Ignazio, che ci invita ad entrare. Io e Giovanni entriamo accolti dal sorriso festante del mio amico. Faccio subito le presentazioni e, dopo poche chiacchiere, Ignazio mi passa una cuffia, controlla l’orario, manda il jingle d’apertura e via con la diretta radio.
Un suggerimento molto apprezzato: cena a Erice?
Tra un brano e l’altro, racconto della nostra permanenza a Trapani e di come si sta svolgendo la nostra vacanza, tutta made in Sicily. Trascorrono quasi due ore in compagnia di Radio 102 e della calorosa accoglienza di Capitan Billera, che voglio ringraziare, ancora una volta, a nome mio e di Giovanni. Una persona straordinaria in un luogo che lo è altrettanto. Prima di andare via, Ignazio suggerisce di visitare Erice, cittadina medioevale, a pochi chilometri dalla città della falce. Lì, ci raccomanda un ristorante tipico: da Mario, meglio conosciuto come “La Vetta“. La persona che ci dice di contattare per la prenotazione è la titolare, Giovanna Piazza, una sua cara amica. Ultima raccomandazione: “Non potete andare via da Trapani senza aver gustato un piatto di Busiate“. Un tipo di pasta artigianale tipica della provincia di Trapani, ovviamente condite con del freschissimo pesco alla trapanese.
Ringraziamo, ancora una volta, Ignazio, salutiamo e via per una nuova meta.
Pizza trapanese: deliziosa!
Erice sarà, dunque, la tappa prevista per trascorrere la serata. Intanto è quasi ora di pranzo e la fame comincia a farsi sentire. Giovanni inizia a cantare le lodi della pizza Trapanese, famosa per la particolarità di essere ricca di condimento e imparentata, in un certo qual modo, per spessore e fragranza, allo sfincione palermitano. Optiamo, quindi, per un pranzo a base di pizza – continuando la nostra instancabile escursione gastronomica. E pizza fu!
La pizza era da leccarsi i baffi. Beh, io non li ho, ma Giovanni può provvedere anche per me.
A questo punto, è ora di cercare ricovero presso un campeggio in zona. Dopo una breve ricerca, scegliamo il camping Valderice, poco lontano dal centro. Montiamo la tenda, sistemiamo i bagagli e ci fermiamo giusto il tempo di una doccia, preparandoci per la serata.
Sei curioso di sapere com’è Erice? Lo scoprirai nel prossimo articolo.
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